Si racconta che Zeus per placare una contesa tra Atena e Poseidone su chi dovesse dominare l' Attica, propose una gara il cui vincitore sarebbe stato colui che dei due avesse offerto all'umanità il dono più utile. Poseidone colpì allora una roccia col suo tridente e ne fece sgorgare una fonte di acqua marina ed un cavallo veloce come il vento, l' acqua simboleggiava il dominio sui mari di Atene, mentre il cavallo avrebbe aiutato l'uomo nel lavoro e sarebbe stato un compagno ideale nel gioco e nella guerra. Atena invece creò e piantò un nuovo albero immortale, che avrebbe donato all'uomo l'essenza dei suoi frutti per nutrirsi, rinforzarsi , medicarsi e per ricavare luce e calore per la sua casa. Il consiglio dell’Olimpo decise che il miracolo più utile agli uomini era certamente l'ulivo e Atena. fu vincitrice 

Con i rami di olivo selvatico sacro che Ercole aveva piantato ad Olimpia si intrecciavano corone agli eroi dei giochi Olimpici

L’olio ricavato dalla spremitura dei frutti degli oliveti dell’Attica consacrati ad Atena veniva donato ai vincitori delle Panatenee (gare ginniche). 

E’  leggenda che il talamo di Ulisse fosse di legno di olivo e che di verde ramo d’olivo era fatta la clava di Polifemo, una scheggia della quale servì ad Ulisse per accecare il mostro e che Il manico della scure che Calipso donò ad Ulisse era d’olivo

Cristo viene accolto a Gerusalemme dalla popolazione che lo inneggia con rami di olivo; è per tale motivo che durante la Domenica delle Palme viene celebrato con la distribuzione dei rami di olivo benedetti  l'ingresso glorioso di Gesù in Gerusalemme. 

La colomba inviata da Noè che fa ritorno all' Arca porta un ramoscello di olivo nel becco come simbolo della pace ristabilita tra Dio e gli uomini dopo il Diluvio Universale 

La tradizione ebraica racconta che Adamo arrivato alla veneranda età di 930 anni e sentendosi vicino alla morte, chiese al Signore "l' olio della misericordia promessa" e mandò suo figlio Seth a cercarlo, nel Paradiso Terrestre. 

Qui, Seth vi trovò un angelo che gli diede tre semi e gli disse di porli tra le labbra di Adamo non appena fosse morto. 

Dai semi sepolti con Adamo sul monte Tabor, nacquero tre piante: un cipresso, un cedro e un olivo.

Si racconta che anche la croce di Gesù era fatta del legno di queste tre piante. 

L’ultima notte  terrestre della vita del Redentore fu passata nell'orto di Getzemani sotto la chioma di piante di olivo. 

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