La “spremuta di olive” è tradizionalmente legata alla gestione femminile dell’economia familiare nelle campagne. L’olio, per chi aveva la fortuna di averlo, era una specie di tesoretto: destinato alla cucina in casa, ma anche al baratto con altri generi di prima necessità o per le spese per i figli, dalle scarpe ai libri. Un alimento prezioso di cui le donne avevano una autonomia di gestione, un prodotto che le donne stesse, con il proprio lavoro, contribuivano a produrre, attraverso la  partecipazione alla raccolta, con la selezione delle olive e la organizzazione del lavoro in frantoio.   

Perché l’olio extravergine di oliva è diverso dai grassi di origine animale: esso, al contrario del burro,  dello strutto o del lardo  è povero di acidi grassi saturi, che sono in parte responsabili della formazione degli accumuli di colesterolo all'interno delle arterie, causa principale delle malattie cardiache; l’olio extravergine di oliva è invece ricco di acido oleico, acido grasso monoinsaturo che conferisce all’olio un elevato coefficiente di digeribilità, che ha effetti benefici sul controllo della glicemia e sulla prevenzione di alcuni tipi di tumori, che è utile per ridurre  il livello del “colesterolo cattivo” (LDL colesterolo) aumentando nel sangue i livelli del “colesterolo buono” (HDL Colesterolo).

Un prodotto fondamentale nella dieta quotidiana, nel prevenire obesità e malattie del sistema cardiocircolatorio.

 

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