Trotula propagava nuovi metodi, per l'epoca insoliti, sottolineando l'importanza che l'igiene, l'alimentazione equilibrata e l'attività fisica rivestono per la salute. Non ricorse quasi mai a pratiche medievali rivolte all'astrologia, alla preghiera e alla magia: in caso di malattia consigliava trattamenti dolci che includevano bagni e massaggi con olio di oliva, in luogo dei metodi radicali spesso utilizzati a quel tempo. I suoi consigli erano di facile applicazione e
accessibili anche alle persone meno abbienti.
Le sue conoscenze in campo ginecologico furono eccezionali e molte donne ricorrevano alle sue cure. 
Una figura così importante e moderna - al pari di Ipazia tanto per citare la grande filosofa di Alessandria - che nel XIX secolo alcuni storici, tra cui il tedesco Karl Sudhoff, negarono la possibilità che una donna avesse potuto scrivere un'opera così importante e cancellarono la presenza di Trotula dalla storia della medicina. 
Una censura incredibilmente oscurantista che per fortuna venne cancellata alla fine dell'Ottocento. 

Questo solo per raccontare come emerge quanto mai evidente che la donna, pur spesso in una posizione socialmente nascosta e secondaria, risulta invece essere la genitrice fondante i miti e la tradizione dell’umanità.

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