L’iniziativa di Pandolea, l’associazione delle donne produttrici di olio extra vergine di oliva, patrocinata dal ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dal COI di Madrid e da Unaprol - Consorzio Olivicolo Italiano, vanta quest’anno la straordinaria collaborazione e partecipazione dei comando Carabinieri Tutela della Salute dei NAS. Obiettivo dell’iniziativa continuare ad educare ad una sana alimentazione i giovani della scuola sostituendo l’alimento del fast food, ovvero la classica merendina, con il fast good: la bruschetta all’olio extra vergine di oliva novello appena franto a scuola con un mini frantoio TEM della Toscana Enologica Mori .
Teatro dell’edizione 2010: l’Istituto comprensivo Nino Rota in Via F. S. Benucci, 32 di Roma guidato dalla preside Paola Serafin, che domani 7 dicembre per l’intera giornata ospiterà l’educational alimentare.
L’iniziativa di quest’anno coinvolgerà circa 200 studenti e altrettanti genitori che approfondiranno il tema della sana alimentazione e del corretto uso dell’olio extra vergine di oliva italiano nelle diete alimentari e l’importanza di questo nobile prodotto che contribuisce ad arricchire il successo della dieta mediterranea riconosciuta, di recente, come patrimonio immateriale dell’umanità da parte dell’UNESCO.
Molto atteso il contributo dei Carabinieri dei Nas che saliranno in cattedra per illustrare le tecniche investigative dell’Arma in difesa della salute dei consumatori. Si parlerà di etichettatura obbligatoria, di lotta alla contraffazione e antisofisticazione degli alimenti e della grande capacità che hanno i Carabinieri dei Nas di migliorare le loro tecniche investigative con una task force di assaggiatori esperti di olio extra vergine di oliva che stanno riscuotendo un crescendo di successi contro le contraffazioni e sofisticazioni in questo settore.
“L’iniziativa bruschetta versus merendina” è diventato un appuntamento costante nelle scuole italiane”. Ha riferito il presidente di Pandolea Loriana Abbruzzetti. “Vogliamo - ha poi aggiunto – che non si perdano certe sane abitudini e per farlo abbiamo bisogno della scuola che rappresenta un momento qualificante per l’arricchimento culturale degli studenti” 
Impegno condiviso pienamente dalla preside Paola Serafin che riferisce: “la scuola può essere ancora più qualificante se riesce a trasferire agli studenti momenti di riscoperta della propria ricchezza culturale. L’educazione alimentare resta un punto fermo nella nostra cultura italiana e il radicamento dei prodotti al proprio territorio sono la coscienza di una identità che la scuola deve saper difendere e trasferire alle generazioni future”.

Roma 06 dicembre ’10

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