C’è la Settimana dell’ astronomia, quella della cultura scientifica e tecnologica, e quella dedicata alla musica…; manca una settimana dedicata all’educazione alimentare. Certo, ci sarebbe bisogno di un anno intero per affrontare in maniera completa questo interessante argomento, ma noi donne dell’olio associate in Pandolea crediamo che in una settimana un primo passo importante si possa fare: dare l’opportunità ai ragazzi degli istituti scolastici di conoscere gli alimenti della dieta mediterranea, con particolare riferimento all’olio extravergine di oliva, scrigno di nutrienti fondamentali, gioiello della nostra tradizione gastronomica e del made in Italy.
- Perchè nelle scuole
- Ma perchè dalle donne?
- E perché con olio extravergine di oliva?
- Per tutte queste considerazioni…
Perchè nelle scuole
La nostra iniziativa per la realizzazione nelle scuole di una Settimana dedicata alla Sana Alimentazione ha ricevuto fin ora le adesioni di Unaprol (Consorzio Olivicolo Italiano), del CONAF (Consiglio Ordine Nazionale Dottori Agronomi e Dottori Forestali ), del dottor Giuseppe Alonso (presidente del Cra), della senatrice Colomba Mongiello.
In tutto il mondo si lotta ormai contro l'obesità, considerata la pandemia del terzo millennio. Se negli Stati Uniti il presidente Obama ha dichiarato guerra alle cattive abitudini alimentari e i sindaci delle grandi città americane sono impegnati sul fronte dell'educazione alimentare a partire dalle scuole dell'obbligo, in Italia non facciamo molto, e non stiamo molto meglio! Oltre il 10% della popolazione risulta obesa (dati Passi# 2009) ed è preoccupante il dato sui bambini: quasi uno su quattro è in sovrappeso, e più di uno su dieci è obeso (dati CCM# 2008). Secondo il Ministero della Salute, le principali cause di obesità nei bambini sono da ricercare nella scarsa attenzione da parte delle famiglie e degli educatori verso l’ alimentazione e nella pessima abitudine a mangiare snack e merendine.
È scientificamente provato che l'obesità in età infantile porta quasi sempre all'obesità cronica con conseguenti rischi di malattie al sistema cardiocircolatorio che pesano tanto sulle casse della Sanità pubblica e soprattutto sulla salute dei cittadini; infatti le malattie legate all'obesità si impongono come prima causa di mortalità. Come contrastare le cattive abitudini alimentari spesso veicolate anche in modo subliminale dalla pubblicità?
Del resto anche l'intervento del ministro della Sanità Renato Balduzzi su la Repubblica di lunedì 16 aprile 2012, va esattamente nel senso di una battaglia per la Sana Alimentazione sia per contrastare le tante malattie legate all'obesità e al junk food, sia perché, sono le sue parole "il cibo sano fa risparmiare".
Crediamo che l’approccio sensoriale sia uno dei veicoli fondamentali per far apprezzare ai ragazzi la importanza della percezione dei sapori e degli odori del cibo per la mente e per il corpo.
In una settimana si possono fare tante cose: a partire dalla ricreazione per continuare a mensa e finire al doposcuola, che sia in classe o a casa.
Si può organizzare una ricreazione a base di pane&olio, anche per far capire quanto costa poco un cibo così gustoso e così sano, sicuramente meno di una merendina o di uno snack.
Si possono degustare diversi oli extravergini di oliva, nell’orario di mensa, avendo a disposizione etichette di valore; si possono utilizzare diversi tipi di olio sulle varie pietanze, sperimentando abbinamenti e spingendo anche verso la conoscenza di alimenti sani come verdure, frutta, pane e pasta, pesce.
Si possono quindi far conoscere la gran parte dei prodotti che sono alla base di quella che chiamiamo Dieta Mediterranea e che altro non è se non il mix moderno delle antiche abitudini alimentari della tradizione italiana nelle sue diverse espressioni e manifestazioni: verdure ad esempio, e spiegarne i colori – verde, rosso, giallo, arancio, viola… – a cosa sono dovute le diverse pigmentazioni, a cosa servono e perché. Formaggi, spiegandone le differenze sia territoriali che nutrizionali. Ma anche far capire le differenze dei sapori e delle consistenze, educare il palato a cotture rispettose dei valori nutrizionali. Insomma, si può lavorare – anche con poco – per costruire un percorso di educazione alimentare a tutto tondo.
In una settimana si possono organizzare dei laboratori (per assaggiare alcuni oli e, attraverso i loro sapori e i loro profumi, parlare dei territori da cui provengono. Ma non solo oli: anche se per noi di Pandolea sono importanti gli oli extra vergine, sono il nostro mondo e sono uno dei pilastri importanti, fondamentali, della nostra tradizione e cultura gastronomica); si può parlare della storia e della cultura del nostro Paese, e anche delle tradizioni religiose, veicolando una seria educazione alimentare, non solo a base di olio, ma anche – dicevamo – di pasta, frutta, verdura, carne e pesce; si può spiegare come abbinare i diversi cibi, come legarli insieme, come distanziarli e perché.
Si introdurrà ai ragazzi il concetto di Nutraceutica, la nuova scienza del millennio che studia gli alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute umana e che ha per scopo la conoscenza delle proprietà combinate nutritive e farmaceutiche degli alimenti.