L’associazione nasce nel 2003 con l’obiettivo di:

  1. accrescere, sviluppare e valorizzare la imprenditorialità femminile nelle piccole e medie aziende produttrici di olio extravergine d’oliva;
  2. promuovere e valorizzare l’olio extravergine di oliva italiano di qualità;
  3. valorizzare i territori in cui si attuano le produzioni di pregio, promuovere le iniziative atte a far conoscere le tradizioni legate alla cultura dell’olivo e dell’olio, il patrimonio artistico, paesaggistico e gastronomico che caratterizza tutte le aree olivicole italiane;
  4. promuovere la cultura dell’accoglienza nei frantoi e nelle aziende olivicole, favorendo accordi intersettoriali per lo sviluppo di un turismo legato alla produzione dell’olio;
  5. intervenire presso i competenti organi tecnici e/o   legislativi perché siano emanate normative e regolamenti tendenti alla tutela e regolamentazione dei processi produttivi ed ecoambientali dell’olio d’oliva e del settore agroalimentare;
  6. organizzare attività di studio, iniziative editoriali, organizzazione di corsi, convegni, conferenze, congressi, che si occupino delle cultura al consumo e della valorizzazione dell’olio extra vergine di qualità anche dal punto di vista storico/sociale e culturale oltre che da quello salutistico in una corretta alimentazione e nella prevenzione di alcune patologie di rilevanza sociale;
  7. promuovere scambi e aperture nazionali ed internazionali tra paesi produttori ed utilizzatori di olio extra vergine di oliva.

Attività scuola dell’obbligo

Su queste linee guida, Pandolea – Donne dell’olio ha eletto come campo di azione privilegiato la scuole dell’obbligo nella convinzione che una vera e profonda cultura alimentare debba aver inizio proprio dalle scuole affinché determinati valori, conoscenze ed educazione al gusto possano trovare sedimentazione nell’intimo dei consumatori.

Con il logo “Bruschetta VS Merendina”, Pandolea ha coinvolto centinaia di scuole nel progetto di educazione alimentare negli istituti scolastici, presentando appunto come il semplice pane e un buon olio extra vergine di oliva siano migliori di gran lunga (sia come gusto che come apporti nutrizionali) e anche più economici delle merendine e degli snack che i ragazzi purtroppo spesso si portano o acquistano in loco per le merende, le colazioni, la ricreazione.

Sono oltre 10mila i bambini coinvolti in assaggi di pane e olio all’interno delle scuole italiane in diverse regioni e città italiane; centinaia i ragazzi degli istituti agrari di alcune regioni sia del nord che del sud Italia che hanno partecipato a iniziative organizzate da Pandolea per spiegare e promuovere la cultura e il servizio dell’olio extra vergine di oliva di qualità.

Olio&cultura

L’associazione Pandolea – Donne dell’Olio ha organizzato diverse mostre di vignette dedicate al mondo dell’extra vergine al femminile, costruendo un rapporto solido e continuo con il disegnatore Roberto Mangosi, una delle migliori matite d’Italia.

Attività nel mondo della ristorazione

Puntando a diffondere la cultura dell’olio di oliva anche nella ristorazione, diverse sono state nel corso degli anni le collaborazioni con donne chef per sensibilizzare sia i ristoratori che i loro ospiti all’importanza di usare l’extra vergine anche in cucina. Ultima presenza, in ordine di tempo, quella a Identità Golose 2012 a Milano, insieme a cuoche del calibro di Cristina Bowerman, Aurora Mazzucchelli, Viviana Varese, Antonia Klugmann, Iside de Cesare, Mariana Vitale e Chiara Patracchini.

La nostra iniziativa per la realizzazione nelle scuole di una Settimana dedicata alla Sana Alimentazione ha ricevuto fin ora le adesioni di Unaprol (Consorzio Olivicolo Italiano),  del CONAF (Consiglio Ordine Nazionale Dottori Agronomi e Dottori Forestali ), del dottor Giuseppe Alonso (presidente del Cra), della senatrice Colomba Mongiello.

In tutto il mondo si lotta ormai contro l'obesità, considerata la pandemia del terzo millennio.  Se negli Stati Uniti il presidente Obama ha dichiarato guerra alle cattive abitudini alimentari e i sindaci delle grandi città americane sono impegnati sul fronte dell'educazione alimentare a partire dalle scuole dell'obbligo, in Italia non facciamo molto, e non stiamo molto meglio! Oltre il 10% della popolazione risulta obesa (dati Passi# 2009) ed è preoccupante il dato sui bambini: quasi uno su quattro è in sovrappeso, e più di uno su dieci è obeso (dati CCM# 2008). Secondo il Ministero della Salute, le principali cause di obesità nei bambini sono da ricercare nella scarsa attenzione da parte delle famiglie  e degli educatori verso l’ alimentazione e nella pessima abitudine a mangiare snack e merendine.

È scientificamente provato che l'obesità in età infantile porta quasi sempre  all'obesità cronica con conseguenti rischi di malattie al sistema cardiocircolatorio che pesano tanto sulle casse della Sanità pubblica e soprattutto sulla salute dei cittadini; infatti le malattie legate all'obesità si impongono come prima causa di mortalità. Come contrastare le cattive abitudini alimentari spesso veicolate anche in modo subliminale dalla pubblicità?

Del resto anche l'intervento del ministro della Sanità Renato Balduzzi su la Repubblica di lunedì 16 aprile 2012, va esattamente nel senso di una battaglia per la Sana Alimentazione sia per contrastare le tante malattie legate all'obesità e al junk food, sia perché, sono le sue parole "il cibo sano fa risparmiare".

Crediamo che l’approccio sensoriale sia uno dei veicoli fondamentali per far apprezzare ai ragazzi la importanza della percezione dei  sapori e degli odori del cibo per la mente e per il corpo.

In una settimana si possono fare tante cose: a partire dalla ricreazione per continuare a mensa e finire al doposcuola, che sia in classe o a casa.

Si può organizzare una ricreazione a base di pane&olio, anche per far capire quanto costa poco un cibo così gustoso e così sano, sicuramente meno di una merendina o di uno snack.

Si possono degustare diversi oli extravergini di oliva, nell’orario di mensa, avendo a disposizione etichette di valore; si possono utilizzare  diversi tipi di olio sulle varie pietanze, sperimentando abbinamenti e spingendo anche verso la conoscenza di alimenti sani come verdure, frutta, pane e pasta, pesce.

Si possono quindi far conoscere la gran parte dei prodotti che sono alla base di quella che chiamiamo Dieta Mediterranea e che altro non è se non il mix moderno delle antiche abitudini alimentari della tradizione italiana nelle sue diverse espressioni e manifestazioni: verdure ad esempio, e spiegarne i colori – verde, rosso, giallo, arancio, viola… – a cosa sono dovute le diverse pigmentazioni, a cosa servono e perché. Formaggi, spiegandone le differenze sia territoriali che nutrizionali. Ma anche far capire le differenze dei sapori e delle consistenze, educare il palato a cotture rispettose dei valori nutrizionali. Insomma, si può lavorare – anche con poco – per costruire un percorso di educazione alimentare a tutto tondo.

In una settimana si possono organizzare dei laboratori (per assaggiare alcuni oli e, attraverso i loro sapori e i loro profumi,  parlare dei territori da cui provengono. Ma non solo oli: anche se per noi di Pandolea sono importanti gli oli extra vergine, sono il nostro mondo e sono uno dei pilastri importanti, fondamentali, della nostra tradizione e cultura gastronomica); si può parlare della storia e della cultura del nostro Paese, e anche delle tradizioni religiose, veicolando una seria educazione alimentare, non solo a base di olio, ma anche – dicevamo – di pasta, frutta, verdura, carne e pesce; si può spiegare come abbinare i diversi cibi, come legarli insieme, come distanziarli e  perché.

Si introdurrà ai ragazzi il concetto di Nutraceutica, la nuova scienza del millennio che studia gli  alimenti che hanno una funzione benefica sulla salute umana e  che ha per scopo la conoscenza delle proprietà combinate nutritive e farmaceutiche degli alimenti.

in punta di matita

L’associazione italiana Pandolea – Donne dell’Olio è stata invitata alla 105ᵃ sessione del Consiglio dei Membri del COI (Consiglio Oleicolo Internazionale), che si è tenuta a Roma martedì 23 maggio presso la sede della Fao.

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